LECTIO MAGISTRALIS DEL PROFESSOR BAZOLI CHIUDE LA RASSEGNA

A conclusione della diciottesima edizione di “Ascoltare Leggere Crescere” rassegna d’incontri con l’editoria religiosa, martedì 22 ottobre alle ore 12 nella sede del Consorzio Universitario di Pordenone (via Prasecco), si è tenuta la del Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo professor Giovanni Bazoli, dal titolo “Il caso del Banco Ambrosiano e la svolta del sistema bancario italiano”, evento promosso in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, Corso di Laurea “Banca e Finanza” e PN TRADING PLACES Educazione Finanziaria in Comune.

Bresciano, classe 1932, figlio dell’avvocato Stefano Bazoli, membro dell’Assemblea Costituente e della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana e nipote dell’avvocato Luigi Bazoli, membro della Camera dei Deputati del Regno d’Italia e sottoscrittore con don Luigi Sturzo dell’atto fondativo del Partito Popolare Italiano, Giovanni Bazoli è stato docente di Diritto amministrativo, Istituzioni di diritto pubblico e Diritto pubblico dell’economia all’Università Cattolica di Milano. Nel 1982 è chiamato a presiedere il Nuovo Banco Ambrosiano, società di credito ordinario costituitasi a Milano il 6 agosto 1982 su iniziativa del Ministro del Tesoro Nino Andreatta e del Governatore di Banca d’Italia Carlo Azelio Ciampi sulle ceneri del Banco Ambrosiano, il più importante gruppo bancario privato d’Italia, messo in liquidazione dopo essere stato travolto dalle vicende di Roberto Calvi. Il professor Bazoli guida la ricostruzione e il rilancio dell’istituto e nello svolgimento di tale incarico si impegna a fondo e con successo, anche per salvare e rilanciare il Gruppo Rizzoli-Corriere della Sera. Alla fine del 1989 Bazoli gestisce la fusione – la prima in Italia di due banche di grandi dimensioni – tra il Nuovo Banco Ambrosiano e la controllata Banca Cattolica del Veneto. Nasce così il Banco Ambrosiano Veneto che nel 1997 acquista la Cariplo, la maggiore Cassa di risparmio del mondo, avviando in tal modo la grande stagione della privatizzazione del settore bancario italiano. Nel 1998 Banca Intesa – questa la nuova denominazione allora assunta dall’Istituto – acquisisce il controllo della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e nel 1999 della Banca Commerciale Italiana, diventando per dimensioni operative e presenze territoriali il primo gruppo bancario del Paese.
Nel corso del 2006, avviene la fusione con il San Paolo IMI dà vita a una delle più importanti e solide banche europee, Intesa Sanpaolo, di cui il professor Bazoli è Presidente del Consiglio di Sorveglianza sino fine aprile del 2016. Da allora ricopre la carica di Presidente Emerito. Bazoli è sempre stato un convinto assertore del ruolo sociale della banca e ha ispirato importanti iniziative in campo artistico e culturale coma la creazione delle “Gallerie d’Italia” – con sedi a Milano, Torino, Napoli e Vicenza –, i programmi di restauro e valorizzazione di collezioni d’arte, il recupero di Casa Manzoni, la fusione degli archivi delle banche integrate. Nel 2001 ha ricevuto, tra l’altro, la laurea honoris causa in Conservazione dei Beni Culturali dall’Università degli Studi di Udine.

CONVEGNO A GORIZIA SUI RAPPORTI ITALIA-SLOVENIA

Martedì 15 ottobre alle ore 10.00 nell’Aula Magna del Polo Universitario di Gorizia, si è svolto il convegno dal titolo “Gorizia-Nova Gorica: il ruolo delle istituzioni religiose e delle personalità nella costruzione di relazioni transfrontaliere”, promossa in collaborazione con Università degli Studi di Trieste, Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, del prof. Georg Meyr, direttore del Dipartimento di Scienza Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, del vicesindaco di Nova Gorica Anton Harej, del delegato dal Vescovo di Capodistria e vicario per la Capitale Europea della Cultura 2025 don Bogdan Vidmar, si è sviluppato l’ampio panel. Sono intervenuti Renato Podbersič, storico sloveno, ricercatore presso Študijski center za narodno spravo (Centro Studi per la Riconciliazione Nazionale) di Ljubljana, il professor Tomaž Simčič, ricercatore presso l’Istituto di Storia Sociale e Religiosa di Gorizia – che ha parlato dello stato giuridico dei fedeli di lingua slovena nelle diocesi di Trieste, Gorizia e Udine nel secondo dopoguerra (1945 – 2024) – , il professor Cesare La Mantia, associato di Storia dell’Europa Orientale all’Università degli Studi di Trieste, il professor Giovanni Grandi, ordinario di Filosofia Morale presso l’ateneo tergestino – che ha parlato del superamento dei confini nelle fonti politiche cristiane.
Le conclusioni sono state affidate a S. Em. za il cardinale Franc Rodé, cardinale emerito, Arcivescovo Metropolita di Ljubljana dal 1997 al 2004 quando Giovanni Paolo II lo chiamò a Roma come Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
A moderare è stato il professor Diego Abenante, coordinatore del Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università degli Studi di Trieste.

ULTIMA DOMENICA IN MUSICA PER LA RASSEGNA, VERSO IL GIUBILEO 2025

Domenica  6  ottobre, alle ore 15.30, nel Duomo di Pordenone, si è tenuto l’evento “Nel segno della “speranza”. In cammino verso l’anno Giubilare 2025″. Il professor don Sincero Mantelli, docente Patristica e Storia della Chiesa presso il Pontifico Istituto Patristico Augustinianum di Roma ha dialogato con don Maurizio Girolami, Preside Facoltà Teologica del Triveneto, Padova.

A seguire si è tenuto il Concerto della Corale di Rauscedo, diretta dal M° Sante Fornasier, organista Matteo Larice. Sono state eseguite musiche di Girolamo Frescobaldi (1583-1643), Anton Bruckner (1824-1896),Tomás Luis de Victoria (1548-1611), Bernardo Storace (c.1637-c.1707), Orlando Dipiazza (1929-2013), Luigi Molfino (1916-2012), Johann Speth (1664-1719).